Incantevole Masseria a circa tre Km dalla splendida marina di Lizzano (TA) e da località dell'entroterra con una forte vivacità culturale e folcloristica.
Lo sviluppo della tenuta, in base a varie documentazioni scritte, risulta segnato, da lunghi percorsi storico-insediativi: epoca neolitica, possibili fasi indigene e poi greco-romane, sino all'età medievale. La Masseria è citata in un atto di procura (anno 1531) e successivo rogito di vendita (anno 1544), con cui la stessa passava dall'antica Abbazia tarantina di San Vito del Pizzo, alla nobile famiglia Aielli.
Dopo aver conservato il nome di tale famiglia, la masseria prese la denominazione di San Vito in onore della cappella del Santo, ivi esistente dal 1500; nel XIII sec. finisce in possesso degli Agostiniani di Manduria, per passare poi, a seguito delle leggi napoleoniche e murattiane contro i privilegi feudali (1808), al Ducato Regio e Pubblico Demanio. La tradizione orale racconta che “Don Alfredo Maiorano” riuscì ad acquistare la Masseria di San Vito, in seguito ad un corposo dono in monete d’oro da parte di alcuni briganti, che vollero in tal modo ricompensarlo per aver dato loro rifugio e sostentamento.
La costruzione passò poi in possesso di Cosimo Lomartire di Sava che la suddivise in lotti: un lotto fu assegnato alla figlia Elena Lomartire.
Il recupero della moderna struttura è il risultato della passione profonda, il lavoro continuo e l’impegno costante del Sig. Giuseppe Vagali, coniuge di Lomartire Elena. La masseria oggi è abitata e viva: ossia con un imprenditore agricolo (Giuseppe Vagali, appunto)
in attività, desideroso di ricreare l’atmosfera di allegria, musica popolare e genuino divertimento che da sempre ha caratterizzato le notti di “San Vito” facendo sentire, secondo l’antica tradizione contadina, le persone come accolte in famiglia.